1° giorno – Torino / San Francisco
Volo Delta Airlines DL 8387
Partenza dall’aeroporto di Torino Caselle, arrivo all’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle e proseguimento per San Francisco. Arrivo, disbrigo delle formalità doganali e ritiro del bagaglio. Trasferimento libero all’hotel Best Western Americana (possibilità di aggiungere trasferimento privato). Arrivo e sistemazione nella suite prenotata. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Best Western Americania
Categoria turistica, 3 stelle. Posizione: nel quartiere South Of Market (SoMa), l’hotel si trova a tre isolati dal Moscone Convention Center e a sei da Union Square; Chinatown, Fisherman’s Wharf e il Golden Gate Bridge sono a circa 5 km di distanza. Comodo per raggiungere catene di negozi come Macy’s e Bloomingdale’s, l’hotel si trova a poca distanza da mezzi pubblici come i famosi tram e la metropolitana BART. L’aeroporto internazionale dista all’incirca 20 km. Struttura: motor inn interamente non fumatori la cui struttura ricorda gli anni ’50, mette a disposizione degli ospiti piscina all’aperto riscaldata, palestra, servizio lavanderia, cassetta di sicurezza presso la reception, business center, ascensore, personale multilingue, parcheggio a pagamento, reception 24 ore su 24, grill bar. Camere e servizi: 143 camere distribuite su 4 piani, con telefono, tv, asse e ferro da stiro, necessario per the/caffè, asciugacapelli.
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SAN FRANCISCO: è una città statunitense, la quarta della California per numero di abitanti (dopo Los Angeles, San Diego e San Jose), con una popolazione stimata nel 2006 di 744.041 abitanti[1]; per densità di popolazione, tuttavia, San Francisco è seconda solo a New York negli Stati Uniti. La città fa parte di una vasta area metropolitana (circa 7 milioni di abitanti, la quinta dell’intero Paese), la San Francisco Bay Area, di cui è sempre stata il centro economico–finanziario, culturale e turistico, anche se ha ormai perso il primato di popolazione. La città è famosa soprattutto per la sua vocazione cosmopolita e tollerante, per la sua vivacità culturale e l’eclettismo architettonico, che affianca stile vittoriano e architettura moderna: per tutte queste caratteristiche che è considerata tra le più “europee” delle metropoli americane. San Francisco è situata all’estremità nord dell’omonima penisola che si estende dalla costa occidentale degli Stati Uniti con una superficie di 120.9 km², e costituente la parte più occidentale della più vasta regione geografica e urbana chiamata San Francisco Bay Area. La contea di San Francisco si estende anche su 479.7 km² occupati dal mare, ed include numerose isole, tra cui Alcatraz e Treasure Island. La penisola è bagnata ad ovest dalle acque dell’Oceano Pacifico e ad est dalle acque della Baia di San Francisco. Due ponti, il Golden Gate Bridge e il Bay Bridge, collegano la città al resto della Bay Area rispettivamente a nord e a est. Il centro storico di San Francisco è rappresentato dal quadrante nord-est della città, delimitato a sud da Market Street. È qui che si trova il Financial District, con la vicina piazza Union Square, importante distretto commerciale ed alberghiero. Da questa zona i caratteristici tram a trazione funicolare (cable cars) salgono fino alla sommità di Nob Hill, un tempo la zona residenziale dei più ricchi industriali e finanzieri, e da qui ridiscendono lungo l’altro versante, a nord, verso la zona portuale chiamata Fisherman’s Wharf, dove è attiva un’intensiva attività di pesca. Sempre nel quadrante nord-est sono degni di nota Russian Hill, il quartiere residenziale in cui si trova la ripida Lombard Street (strada famosa per i suoi numerosi e stretti tornanti), North Beach, la Little Italy di San Francisco, e Telegraph Hill, dominata dalla Coit Tower. Vicino troviamo la Chinatown della città, stabilitasi qui negli anni 60 dell’Ottocento.
2° giorno – San Francisco
Trattamento di solo pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per visite di carattere personale.
3° giorno – San Francisco
Trattamento di solo pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per visite di carattere personale.
4° giorno – San Francisco / Yosemite – circa 423 Km
Ritiro dell’auto e partenza per Yosemite. Arrivo e sistemazione nelle due camere standard prenotate presso l’hotel Oakhurst. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Oakhurst
Categoria turistica, 2 stelle. Posizione: ad Oakhurst, a circa 24 km dall’ingresso meridionale di Yosemite Park. Struttura: hotel semplice ed informale, mette a disposizione degli ospiti piscina all’aperto stagionale, parcheggio, gift shop, idromassaggio. L’albergo non ha ristorante ma se ne trovano svariati nelle vicinanze. Camere e servizi: 117 camere arredate in modo essenziale, con telefono, tv, asciugacapelli, asse e ferro da stiro, bollitore per the/caffè e minifrigo.
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YOSEMITE: Il Parco Nazionale dello Yosemite, nel cuore della Sierra Nevada in California è, secondo il parere di molti, uno dei più bei posti negli Stati Uniti. In effetti, è davvero incantevole in ognuno dei suoi oltre 3.000 chilometri quadrati ed è più ricco di cascate che non qualsiasi altra zona equivalente. Nel Parco dello Yosemite, inoltre, crescono le più maestose specie arboree: le sequoie giganti e molte altre conifere, tra cui abeti “magnifica” e abeti “color”, pini e ginepri, nonché pioppi trèmuli, cornioli e querce. La zona più alta della foresta (che però è generalmente chiusa in inverno) è percorribile grazie a numerose strade e piste in terra battuta. La valle vera e propria, che consiste in una apertura di quasi 20 chilometri quadrati ad una altitudine di circa 1200 metri sul livello del mare, è invece aperta al pubblico tutto l’anno. La sua bellezza deriva anche da quello che le fa di contorno: “aperta ai cieli, cintata da pareti vertiginose di granito, tappezzata di verde smeraldino, ingemmata di cascate”. Questo ambiente è spettacolare in ogni stagione: in primavera perché ricoperto di fiori, in estate per la possibilità di campeggiare nel verde e nel fresco, in autunno per i colori favolosi ed in inverno per le “gioie cristalline” ed i giochi della neve e del gelo. Quattro strade principali conducono allo Yosemite, ma la più spettacolare e suggestiva è quella che arriva da sud e dal piede dei monti vi fa salire nell’aria pungente, fino ad incontrare la galleria Wawona. Superato questo tunnel è bene fermarsi un momento per contemplare il paesaggio e lasciarsi riempire di stupore dalla valle. Alla sinistra si può ammirare la parete verticale di granito di El Capitàn (massiccio di El Capitan – 2307 mt), che si alza vertiginosa e solenne, mentre a destra scintilla la Cascata del Velo Nuziale (Bridalveil Fall), che sembra davvero un nastro bianco. La Valle dello Yosemite è stata scavata moltissimi secoli fa da un possente ghiacciaio che ha lasciato in lato lungo le pareti molte altre gole oltre alla valle principale. Da queste gole minori laterali precipitano in salti allegri vertiginosi numerose cascate, che sfociano tutte nel fiume a fondo valle. Alcune cascate sono famosissime e assolutamente da non perdere! La Cascata Superiore (Yosemite Falls) sfocia in un salto di 436 metri, ribolle sulla roccia per poi tuffarsi nuovamente nel vuoto per altri 739 metri prima di colpire definitivamente la terra. La cascata cosiddetta “del Velo Nuziale”, invece, è più sottile, ma anche più ripida. Ad una certa ora i suoi spruzzi riflettono i raggi del sole in modo da formare un arcobaleno spettacolare che lascia letteralmente senza parole. La Cascata del Nastro, con i suoi 491 metri è la più alta del parco, anche se generalmente d’estate è asciutta, poiché la sua fonte principale di alimentazione sono le nevi delle vette più alte. Altre due cascate degne di nota sono quella di Vermal e quella di Nevada. Tutte le cascate sono comunque al massimo della loro spettacolarità durante la stagione del disgelo e cioè tra maggio e giugno. Le sequoie giganti (che, è bene ricordarlo, crescono anche in altri parchi della California e non solo nello Yosemite) si trovano principalmente in tre grandi zone del Parco. La sequoia gigante esercita sempre un suo fascino (forse anche solo per il nome…), è maggiore per circonferenza della sequoia sempreverde, anche se è minore per altezza. Tuttavia possono raggiungere dimensioni tali da poterci scavare all’interno una galleria per automobili o per creare al suo interno una strada a due corsie percorribile in bicicletta. La sua longevità è impressionante: può arrivare addirittura a oltre 25 secoli! Lo Yosemite però non è soltanto il luogo dei giganti (cascate e sequoie), ma anche quello delle bellezze più delicate e minute, come i numerosi fiori (quasi tutti rigidamente protetti dalla legge!), tra i quali spiccano i cornioli, le azalee, i gigli selvatici, i lupini, l’aquilegia e la famosa “pianta della neve”, tipica della California. Ricordate che tutto il Parco dello Yosemite è protetto dalla legge, per cui è assolutamente vietato (nonché segno di civiltà e buona educazione!) raccogliere anche solo un filo d’erba o, peggio ancora, andare a caccia. Lo Yosemite deve il suo nome ad una tribù di Indiani, oggi completamente scomparsi, che si recava in questa valle per trascorrere l’estate al fresco in questo splendido paesaggio. Nel 1864 il Presidente Lincoln firmò un decreto che concedeva questa zona allo Stato della California, ma nel 1906 il decreto venne revocato e la Valle dello Yosemite passò al governo federale divenendo, insieme ad alcune zone vicine, l’attuale Parco Nazionale (State Park). Oggi il parco offre ai turisti una gamma molto vasta di attrattive e di possibilità: sentieri di montagna, strade, mulattiere e, nella Sierra Alta campi da sci, con piste, scuola e alberghi, baite, chalet e campeggi. Le possibilità di soggiorno spaziano dall’albergo di lusso (4 stelle superiore) ai più rustici e intimi chalet in alta montagna, passando per i campeggi e le aree attrezzate. Si possono avere cavalli per escursioni, ma se si lascia il fondo valle è d’obbligo avere una guida accompagnatrice. Il più bello e famoso tra gli itinerari più lunghi, da percorrere a piedi o a cavallo, è il Gran Giro della Sierra Alta (per una lunghezza complessiva tra andata e ritorno di 85-90 Km.), con numerosi campeggi lungo il percorso. Ma anche l’automobilista, prendendo per il Passo Tioga, può giungere in alto fino ai prati di Tuolumne, facendo sosta al Lago Tenaya. Tuttavia, se vi accontentate del fondo valle e desiderate soltanto una comoda e non impegnativa passeggiata, non avete che da scegliere tra gli innumerevoli sentieri, tutti molto invitanti.
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5° giorno – Yosemite / Death Valley – circa 680 Km
Verso metà mattina partenza per la Death Valley. Varie soste lungo il percorso. Arrivo in serata in tempo per ammirare il tramonto che regala scenari unici in questa zona desertica.
Sistemazione nelle due camere prenotate presso il Furnace Creek Ranch. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Furnace Creek Ranch
Prima moderata. Il ranch era in origine il quartiere generale di una compagnia mineraria. Quattro edifici a due piani hanno camere in stile motel, semplici ma comode e gradevoli, con telefono, tv, aria condizionata regolabile. Ha 224 camere, ristorante, bar, coffee-shop, piscina, campo da golf a 18 buche, 2 campi da tennis.
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DEATH VALLEY: La Death Valley è un parco nazionale degli USA situato al confine fra la California meridionale e Las Vegas. Lo scenario è quello di un deserto, ma nessun altro deserto al mondo assomiglia a quello della Death Valley, e nessuno presenta così tanta varietà di scenari naturali. La valle vera e propria è delimitata ad ovest dai 3.600 metri del Telescope Peak e ad est dal promontorio di Dante’s View, a nord dal cratere di Ubehebe e dalle dune di sabbia di Eureka, e a sud si perde nel buco nero di Badwater, la depressione più bassa (-94 m.) dell’emisfero occidentale, il tutto in un raggio di poche decine di chilometri. Possiamo dividere la Death Valley in tre zone. La prima, la più turistica, è quella delle attrazioni che si trovano lungo la strada da Furnace Creek a Badwater e lungo l’altra biforcazione, da Furnace Creek a Dante’s View. Questa è la zona più turistica. La seconda è quella a nord, circa un’ora da Furnace Creek, che comincia da Titus Canyon e finisce alle Eureka Sand Dunes. I turisti visitano il castello di Scotty, qualche volta il cratere di Ubehebe, e poco altro. La terza è quella a sudovest, che comprende località un po’ sperdute come il Telescope Peak e le Darwin Falls. I punti nevralgici del turismo sono molto vicini uno all’altro e si possono comodamente visitare in auto. Guidare da Salt Creek (un fiumiciattolo che sembra spuntare dal nulla e che scompare nel nulla, con alcuni dei pesci più rari del pianeta) al Golden Canyon (un canyon spettacolare, al termine del quale si protende la gigantesca roccia denominata Red Cathedral, e dal quale parte il suggestivo sentiero nelle dune per Zabriskie Point), da Artist Drive (famosa per i colori delle rocce, soprattutto nel tardo pomeriggio) a Badwater (che si trova nel mezzo di un bianchissimo lago di sale), da Zabriskie Point (da cui si ha uno dei panorami più memorabili delle dune) a Dante’s View (celeberrimo il tramonto) si ha la sensazione di un lungo sogno nei meandri di un universo fantasma. Tutto appare come deformato e irreale. In estate la sensazione angosciante è raddoppiata dal sole che picchia senza pietà. La zona settentrionale è invece legata soprattutto al folklore della zona. Per esempio, il bellissimo Titus Canyon (aperto soltanto ai fuoristrada) porta a una città fantasma, Rhyolite, che, durante il boom minerario dell’inizio del secolo, fu il principale centro abitato della Death Valley. Poco più avanti si incontra il castello di Scotty, un complesso faraonico ai margini settentrionali del deserto. La storia del castello è lunga e complicata. Il castello prende nome da Walter Scott, un avventuriero di fine secolo che si arricchì ai tempi della caccia all’oro buggerando miliardari (a quanto pare, di oro non ne venne mai trovato) e un giorno convinse un magnate, Albert Johnson, a costruire questa lussuosa residenza. Il “castello” divenne un hotel durante la Depressione e oggi è stato dichiarato monumento nazionale. La natura regala ancora due fenomenali paesaggi: le dune di sabbia e il cratere vulcanico di Ubehebe. Due attrazioni sensazionali sono purtroppo raggiungibili soltanto dai fuoristrada: le Eureka Sand Dunes (alte fino a duecento metri) e Race Track. Race Track è il nomignolo di un campo di fango che d’estate assomiglia a un pavimento a specchio. La curiosità è rappresentata dalle pietre, talvolta di grosse dimensione, che si muovono da sole. Nessuno le ha mai viste muovere, ma è evidente che si muovono in quanto lasciano una scia (talvolta lunga decine di metri) nel fango. Gli scienziati non hanno ancora trovato una spiegazione razionale del fenomeno (forse le pietre vengono spinte dal vento quando il fango ghiaccia, forse sono attratte da un forte campo magnetico). Infine Telescope Peak rappresenta una scarpinata obbligatoria per gli amanti della montagna, in quanto non solo offre panorami da brivido della Death Valley ma, in una giornata chiara, consente di vedere Mt Whitney, che con i suoi 4.800 metri è la montagna più elevata al di fuori dell’Alaska. Gli amanti dell’avventura possono anche visitare le Darwin Falls, un paio di chilometri da Panamint Springs. Il sentiero per arrivarci è quasi sempre sommerso dalla vegetazione. Una volta raggiunto il termine del sentiero, ci si può arrampicare sulle rocce (non c’è alcun sentiero, e non c’è alcun sostegno) per andare ad ammirare i livelli superiori delle cascate. Ogni singola località della Death Valley sembra appartenere a un mondo diverso. Forse fu questo il fascino che portò migliaia di persone a tentare di fondare comunità stabili in questa terra abbandonata da Dio. Fallirono tutti, e di molti la Natura non ebbe pietà. E, addentrandosi in questi canyon infernali, è difficile non provare la sensazione di una sfida cosmica. Una visita alla Death Valley richiede l’uso dell’auto, come quasi tutte le destinazioni californiane. Da San Francisco conviene prendere la 580 est, poi immettersi sulla 99 sud e procedere fino a Bakersfield, da dove un rapido giro per il deserto del Mohave (prima la 58 sudovest, poi la 14 nordest, infine la 178 est e la SR 190 est) porta all’ingresso occidentale del parco. Da Los Angeles conviene forse prendere la 15 (la stessa freeway che congiunge la metropoli californiana a Las Vegas) e svoltare a nord sulla 127 Da Las Vegas ci vogliono meno di due ore: basta prendere la 95 in direzione nord e svoltare a ovest sulla 374. Il quartier generale della Death Valley è a Furnace Creek, un visitor office si trova anche a Stovepipe Wells. L’ingresso costa 20 dollari, ma, non essendo le strade controllate da stazioni di ranger, è di fatto un obolo volontario. La benzina è carissima, e si trova soltanto in tre località: Stovepipe Wells, Furnace Creek e Panamint Springs. In ciascuno di questi posti si trovano anche negozi di alimentari e ristoranti. Gli hotel della Death Valley (numero di telefono 760/786-2345) sono quasi sempre tutti esauriti, e sono concentrati attorno a Furnace Creek. Leggendario il Furnace Creek Inn, i cui prezzi vanno però da 215 dollari in su (in alta stagione). Un posto più ragionevole per cercare i motel delle catene maggiori è Ridgecrest, base militare a circa due ore dall’ingresso occidentale. Il campeggio (760/786-2331) rappresenta certamente un’esperienza indimenticabile. Non solo aumenta le probabilità di vedere animali (che durante il giorno non escono a causa del caldo impossibile), ma consente anche di apprezzare i panorami lunari della valle. Non è facile trovare posto d’estate, ma quello di Wildrose (a 1600 metri d’altezza, sulla strada per il Telescope Peak) è aperto a tutti (nonché gratis). Il clima, per chi non l’avesse capito dal nome, è infernale per gran parte dell’anno. Spesso la temperatura supera i 40 gradi già in primavera. D’estate è imperativo viaggiare con una scorta d’acqua e per precauzione conviene non usare l’aria condizionata. Un avvertimento per i campeggiatori (soprattutto quelli che scelgono Wildrose): questo è un deserto, e, come tutti i deserti, presenta escursioni raccapriccianti di temperatura fra giorno e notte. Non è raro bruciare di giorno e battere i denti di notte.
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6° giorno – Death Valley / Las Vegas – circa 260 Km
Mattinata dedicata alla visita del parco. Nel pomeriggio partenza per Las Vegas. Arrivo e sistemazione nelle due camere prenotate presso l’hotel Luxor. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Luxor
Inaugurato nel 1993, il Luxor è una piramide di vetro nero che domina l’accesso meridionale allo Strip, con una gigantesca Sfinge a guardia. A fianco della piramide principale nel 1997 sono state aggiunte due piramidi a gradoni, che hanno portato il numero totale delle camere a 4.427. Per raggiungere il casinò si passa una ricostruzione del tempio di Abu Simbel. All’interno dell’hotel si trova anche una riproduzione fedele della Tomba di Tutankhamon. Ha 4476 camere arredate a tema egiziano, 8 ristoranti, 5 piscine, palestra. Parcheggio gratuito.
Completamente ristrutturato in varie fasi, oggi propone ai clienti un nuovo casinò, nuovi night, bar, ristoranti, coffee-shop e una zona negozi ubicata nell’atrio dell’hotel. Le camere sono state rimodernate e l’ultima fase ha visto il lancio di una nuova produzione del Cirque du Soleil nell’estate 2008.
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LAS VEGAS: Las Vegas, città di 1.300.000 abitanti, è situata a nord-ovest del Lago Mead ed è il principale centro dello Stato del Nevada. Collocata nel Mid West, a poche ore di macchina da Los Angeles, la città deve la sua espansione e il suo successo alle leggi del Nevada, che negli anni trenta permettevano di sposarsi e divorziare, con una facilità impensabile in altre parti degli Stati Uniti e del mondo. Oggi tutto è cambiato anche se l’attrattiva maggiore di questa città resta l’azzardo, qui infatti tutte le giornate sono quasi esclusivamente all’insegna del gioco e del divertimento. E’ comunque importante sottolineare che Las Vegas non è solo sinonimo di gioco, è anche diventata una sede primaria per congressi e fiere, riuscendo così ad attirare un consistente turismo d’affari. Si può considerare Las Vegas come un enorme parco divertimenti a tema, dove le attrazioni sono collocate all’interno di enormi alberghi paragonabili ad altrettante aree tematiche. Un tempo ricca di saloons per minatori, nell’arco degli ultimi venti anni, la città ha completamente cambiato volto e si è rapidamente adeguata al nuovo corso: non solo gioco d’azzardo, ma divertimento per tutta la famiglia e conta oggi un flusso di 40 milioni di turisti all’anno provenienti da tutto il mondo. Gli alberghi si sono trasformati in giganteschi “resorts tematici” e ogni anno sorgono nuove e sempre più imponenti strutture all’insegna del “kitsch” più sfrenato. E’ assolutamente impossibile elencare tutto quello che offre questa città. Visitare Las Vegas significa entrare ed esplorare tutti gli alberghi, ognuno dei quali nasconde sorprese e meraviglie. Partendo dal fondo della “Strip” (la via principale) si incontrano il recentissimo Mandalay Bay appena inaugurato, il Luxor con Piramide nera e Sfinge all’ingresso ed ambientazione egiziana all’interno con tanto di viaggio sul Nilo, l’Excalibur, con un’ambientazione medievale simil-Disneyland volutamente esagerata che, dopo il primo choc, non dispiace (specialmente all’interno). Poi ecco il New York New York con l’Empire State Building, il Chrysler Building, la Statua della Libertà ed il ponte di Brooklyn intersecati da un bel roller coaster e poi, all’interno: Wall Street.
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7° giorno – Las Vegas
Trattamento di solo pernottamento in hotel. Giornata dedicata alla scoperta di questa “Disney del deserto” e per un po’ di relax in una delle piscine della struttura.
8° giorno – Las Vegas / Bryce Canyon – circa 390 Km
Partenza per il Bryce Canyon, lungo la strada sosta al Zion Park per ammirare maestose formazioni rocciose che rendono questo parco unico. Arrivo a destinazione e sistemazione nella suite prenotata presso il Best Western Bryce Canyon Grand Hotel. Tempo a disposizione e pernottamento.
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MOAB: Quando descriviamo lo Utah come uno Stato di Avventura, stiamo parlando di Moab. Questa località è situata a solo quattro ore di macchina a sud-est di Salt Lake City ed il suo nome è sinonimo di “vita all’aria aperta.” È il luogo conosciuto in tutto il mondo per il ciclismo da montagna, ma le sue tradizioni ricreative risalgono a molto tempo prima dell’inizio del ciclismo da montagna. Il grande Colorado River “Fiume Colorado” scorre in questa regione ed è in queste acque che potrete fare le discese con i gommoni “rafting”, dalle semplici discese alle escursioni in acque turbolente “whitewater,” molto più impegnative. Moab si trova nella regione dei parchi nazionali. L’Arches National Park “Parco Nazionale degli Archi” comprende un territorio ricco di migliaia di formazioni sabbiose intricatamente scolpite che costituiscono gli archi attuali di ogni dimensione immaginabile… alcuni dei quali fantastici. Canyonlands National Park “Parco Nazionale di Canyonlands” vi da l’impressione di essere veramente nell’West. Le vaste distese di altopiani e tavolati (quelle classiche formazioni geologiche che avete visto nei vecchi film di cowboy) fanno parte di ogni panorama. Non dimenticate di portare una macchina fotografica munita di obbiettivi panoramici e di indossare scarponi da montagna comodi! Come in altre località simili dello Utah, le montagne intorno a Moab formano uno sfondo imponente. Le vicine LaSal Mountains “Montagne LaSal” sono spesso coperte di neve fino al mese di Giugno e durante i mesi invernali si può praticare lo Sci di fondo. In qualsiasi mese dell’anno potrete noleggiare biciclette da montagna oppure Jeep e addentrarvi nell’interno, percorrendo strade che conducono in posti solitari dove la natura non é stata ancora alterata dalle attività umane. Dal momento che durante il periodo estivo le temperature sono elevate, il tempo migliore per visitare questa zona è durante la primavera e l’autunno, tuttavia l’inverno offre una solitudine più intensa ed un contatto superiore con la natura. La piccola comunità di Moab ha uno dei centri migliori d’informazione dello Utah. Le strade del paese sono piene di ristoranti, caffè, negozi di articoli sportivi, negozi stravaganti di regali e, naturalmente, alloggi ideali per qualsiasi condizione finanziaria.
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BRYCE CANYON: Il Parco nazionale del Bryce Canyon è un parco nazionale situato nel sud-ovest degli Stati Uniti, nello stato dello Utah. L’area protetta comprende il celebre Bryce Canyon, che, nonostante il nome, non è propriamente un canyon ma un enorme anfiteatro originatosi dall’erosione del settore orientale dell’altopiano Paunsaugunt. Il Bryce canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli di roccia, gli hoodoos, prodotti dall’erosione delle acque e del vento. Le rocce hanno un’intensa colorazione che varia dal rosso, all’arancio al bianco. Nel Bryce Canyon, già conosciuto dagli indiani Paiute che veneravano i pinnacoli di roccia, i primi coloni mormoni si insediarono a partire dal 1850. L’area venne proclamata monumento nazionale nel 1924 e istituito come Parco nazionale del Bryce Canyon nel 1928. Per arrivare nel cuore del parco del Bryce Canyon si può provenire anche dal Gran Canyon, una delle meraviglie naturali più note esistenti. A differenza del suo nome, però, il Bryce Canyon non è la risultante di una gola nella roccia che si ottiene con il passare inesorabile delle acque di un fiume, come nel caso del Colorado nel Gran Canyon. Il Bryce Canyon si trova a oltre 2700 metri di altitudine ed è formato da alcune formazioni che prendono il nome di hoodoos. Le origini del Bryce Canyon sono alquanto singolari. Si tratta della derivante della sedimentazione di un grande lago della preistoria che, con il tempo, è passato dai seicento metri di profondità agli attuali oltre duemilasettecento di altezza. Un evento straordinario che, con l’ausilio di componenti atmosferici, hanno dato vita ad uno degli spettacoli della natura più incredibili e straordinari. Le rocce del Bryce Canyon sembrano volutamente allineate e le forme delle guglie danno l’impressione, all’occhio di chi osserva anche solo distrattamente, di rappresentare diverse figure. Un po’ come una sorta di stalagmiti e stalattiti a cielo aperto. Alcune guglie sembrano statue scolpite con cura, altre rappresentano figure animali. Anche il colore, rossiccio della roccia erosa, contribuisce a questo straordinario fascino. Il gioco della luce poi, diventa uno degli spettacoli naturali necessariamente da non perdere. Quello che succede nel Gran Canyon accade anche in questo posto Il tramonto, infatti, è il momento migliore per visitare i due distinti e differenti Canyon. In entrambi i posti è di rigore il silenzio. Si ha l’impressione che ogni forma di rumore possa rovinare il lavoro fatto da madre natura, costato millenni. Per chi ama la neve, da novembre ad aprile il Canyon è quasi sempre innevato. All’interno del parco sono presenti numerosi sentieri che permettono di inoltrarsi completamente in queste meraviglie naturali. E’ questo un luogo ideale per chi è alla ricerca di tranquillità.
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9° giorno – Bryce Canyon / Page (Lake Powell) – circa 280 Km
Mattina dedicata alla visita del parco. Nel pomeriggio partenza per Page, arrivo e sistemazione nella Three Queen Beds room prenotata e tempo a disposizione. Pernottamento.
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Hotel Holiday Inn Express Page
Turistica superiore, 2½ stelle. In città. Ha 3 piani, 153 camere spaziose con 1 letto matrimoniale kingsize o due letti matrimoniali queen size con sveglia, tv con canali via cavo e via satellite, tv a colori, film a circuito chiuso, telefono con teleselezione e attacco per modem, asse e ferro da stiro. Ristorante.
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LAKE POWELL: Il Lake Powell è uno dei più grandi laghi artificiali degli Stati Uniti. In realtà, dove oggi si possono ammirare le acque del lago, un tempo si potevano contemplare gli scenari tipici dei canyon scavati nell’altopiano del Colorado. Solo nel 1957, a seguito della costruzione della diga di Glen Canyon, le acque invasero le strettissime gole del canyon creando l’attuale Lago Powell.
Per visitare la zona, l’ideale è soggiornare nella cittadina di Page. Non perdetevi lo spettacolo di danza Navajo, gratuito che si tiene davanti alla City Hall (in estate, verso le 19-19.30 tre giorni alla settimana).
L’escursione in barca sul Lago è un’occasione da non perdere! Numerosissime sono le possibilità: gite in battello, motoscafo, e persino con case-galleggianti. Si può scegliere tra escursioni di un’ora, due, tre o anche dell’intera giornata. E’ bellissimo scoprire come ogni gola, fiordo, ansa del lago è diversa dall’altra, scoprire i colori delle rocce e le conformazioni naturali veramente spettacolari. Se siete un po’ più intraprendenti, potete anche affittarvi un motoscafo e compiere per vostro conto un giro nel lago.
Attenzione, però, ad alcune cose: procurarsi una cartina dettagliata del lago, informarsi sulle condizioni del tempo (il lago è spesso battuto da tempeste e venti forti, rapidi e improvvisi) e sulle norme per la circolazione (è molto facile prendersi multe per manovre “pericolose” o per “eccessi di velocità”). Nel lago è anche possibile fare il bagno, ma accertatevi prima che la zona in cui decidete di immergervi sia autorizzata e sorvegliata. La prudenza non è mai troppa.
Una tappa obbligata per chi visita il lago è il Rainbow Bridge National Monument, un gigantesco arco di pietra rosa (alto quasi 85 metri) che sorge all’interno di uno spettacolare canyon, su terreno sacro agli indiani Navajo, in quanto carico di leggende, storia e spiritualità. Questo arco, per la sua bellezza e particolarità è stato dichiarato Monumento Nazionale all’inizio del Novecento e costituisce una delle maggiori attrazioni naturali del Lago (www.nps.gov/rabr).
10° giorno – Page (Lake Powell)
Trattamento di solo pernottamento in hotel, giornata dedicata alla scoperta del lago.
11° giorno – Page (Lake Powell) / Monument Valley – circa 260 Km
Partenza per la Monument Valley, arrivo e sistemazione nelle due camere standard prenotate presso l’hotel Holiday Inn Kayenta. Pomeriggio a disposizione per la visita del parco. Pernottamento.
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Hotel Holiday Inn Kayenta
Categoria turistica superiore, 3 stelle. Posizione: a Kayenta, a circa 40 km a sud rispetto alla Monument Valley. Struttura: hotel moderno costruito nel 1963, mette a disposizione degli ospiti parcheggio gratuito, servizio in camera ad orario limitato, fitness center, parcheggio gratuito, negozio di souvenirs con prodotti dell’artigianato locale, piscina all’aperto (stagionale), servizio lavanderia. Il ristorante è specializzato in piatti della cucina locale indiana ed americana. Possibilità di box lunch. Camere e servizi: 163 camere distribuite su 2 piani con aria condizionata, telefono, tv, necessario per the/caffè, asciugacapelli, asse e ferro da stiro, balcone / terrazzo.
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MONUMENT VALLEY: La Monument Valley si trova nell’estremità meridionale dello Stato dello Utah, poco distante sia dal confine con l’Arizona che con quello del Colorado e del New Messico. A causa della sua posizione geografica la zona gode di un clima caldo durante tutto l’arco dell’anno. La Monument Valley è conosciuta per i grandi picchi di roccia rossa. La regione è ancora abitata dagli Indiani Navajo e questo rappresenta un ulteriore attrazione della Monument Valley, in quanto permette di ammirare da vicino alcuni villaggi, la loro vita quotidiana e di acquistare qualche oggetto di artigianato di questo glorioso popolo che ancora vive secondo le antiche tradizioni. Il pianoro desertico è in realtà di origine fluviale e la strada che conduce alla Monument Valley nella parte terminale è altrettanto famosa: essa segue un percorso rettilineo in leggera discesa che dà al viaggiatore l’impressione di calarsi all’interno della valle. Al Monument Valley Visitor Center è possibile scegliere di visitare la vallata con una guida Navajo a cavallo della durata di 4 ore circa oppure in macchina della durata di 2 ore. La strada sterrata che percorre la valle è sconsigliata alle macchine che non siano fuoristrada in quanto è pericolosa e dissestata. Durante le piogge torrenziali che saltuariamente si scatenano nella valle alcune zone potrebbero allagarsi nell’arco di pochi minuti lasciando il guidatore in panne.
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12° giorno – Monument Valley / Grand Canyon South Rim – circa 285 Km
In mattinata, ultime visite del parco. Partenza per il Grand Canyon e, all’arrivo, sistemazione nella camera quintupla prenotata presso l’Holiday Inn Express Grand Canyon. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Holiday Inn Express Grand Canyon
Prima categoria. A circa 10 km dal bordo del Canyon, nel villaggio di Tusayan. Inaugurato nel 1995 ha 165 camere in stile western, con due letti matrimoniali queen size o un letto matrimoniale king size, tv con canali via cavo, telefoni con attacchi per computer. Ha una sala per la colazione, ma non ha ristorante. Parcheggio gratuito. Il servizio è sufficiente, talvolta la manutenzione delle camere lascia a desiderare.
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GRAND CANYON: Il Grand Canyon si trova nella parte settentrionale dello stato dell’Arizona ed è facilmente raggiungibile sia da Las Vegas, sia da Phoenix e soprattutto da Flagstaff. E’ un’immensa gola creata dal fiume Colorado nell’Arizona settentrionale che erodendo la roccia per migliaia di anni ha creato questo ambiente in cui è possibile visitare molte fasce climatiche e passare in poche ore dall’ambiente desertico a boschi di conifere, è lungo 446 chilometri circa, profondo fino a 1.600 metri e con una larghezza variabile dai 500 metri ai 27 chilometri. La grande profondità del Grand Canyon e in particolare l’altezza dei suoi strati può essere attribuita all’innalzamento di 1500-3000 metri della placca del Colorado, cominciato circa 65 milioni di anni fa. Questo innalzamento ha accentuato il dislivello del corso del fiume Colorado e dei suoi affluenti, risultando in un aumento delle velocità delle acque e quindi della loro capacità di erosione delle rocce. Il bacino del fiume Colorado (di cui il Grand Canyon è una parte) si è sviluppato 40 milioni di anni fa e il Grand Canyon stesso ha probabilmente meno di 5 o 6 milioni di anni. Il risultato di questo fenomeno erosivo è una delle più complete colonne geologiche del pianeta. Il clima più umido presente nell’era glaciale ha anche aumentato la quantità d’acqua nel sistema fluviale del Colorado. Il fiume primordiale quindi si adattò generando un percorso più veloce e più profondo. Il corso del fiume Colorado cambiò 5,3 milioni di anni fa, quando il Golfo della California allargò e portò più in basso il punto più basso del fiume. La maggiore esposizione geologica nel Grand Canyon varia in età dai 2 miliardi di anni del Vishnu Schist alla base dell’Inner Gorge ai 230 milioni di anni di età del Kaibab Limestone sul’orlo. Molte delle formazioni erano depositate in basso ai mari caldi, vicino all’ambiente costiero (come le spiagge), e le paludi (come la spiaggia ripetutamente avanzata e ritirata del nord America primordiale). Le principali eccezioni includono il Cococino Sandstone che era formato da dune desertiche, e diverse parti della formazione Supai. Il Grand Canyon viene ancora oggi considerato una delle sette meraviglie naturali del mondo.
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13° giorno – Grand Canyon South Rim / Phoenix – circa 352 Km
Mattinata dedicata alla visita del parco, nel pomeriggio partenza per Phoenix. Arrivo e sistemazine nelle camere prenotate presso il Pointe Hilton Squaw Park. Pernottamento.
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Hotel Pointe Hilton Squaw Peak
Posizione: nella bella cornice naturale del Phoenix Mountain Preserve, sul fianco di un’altura con vista panoramica.
Camere: tutte suite, con un letto kingsize o due letti queensize, minibar, telefono a due linee con minibar, asse e ferro da stiro, asciugacapelli. Le camere sono assgnate a partire dalle ore 16.
14° giorno – Phoenix / Los Angeles – circa 644 km
Di prima mattina partenza per Los Angeles, varie soste lungo il percorso. In serata arrivo a destinazione e sistemazione nelle due camere prenotate presso il Westin Bonaventure. Tempo a disposizione e pernottamento.
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Hotel Westin Bonaventure
Prima categoria, 4 stelle. Le sue torri cilindriche di 35 piani a specchio sono inconfondibili. Ha un grande atrio molto movimentato, con fontane. Le camere non sono molto spaziose ma hanno finestre a tutta parete che offrono una gran vista sulla città. Ha 1354 camere, un ristorante panoramico girevole all’ultimo piano, e altri 16 ristoranti di ogni categoria e tipo, 5 bar, piscina, palestra, noleggio auto, parcheggio a pagamento. Rinnovato nel 1997.
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LOS ANGELES: è conosciuta da tutti gli americani semplicemente come L.A. Appellata anche “The Big Nipple” la grande mammella, per distinguerla da New York è situata nello Stato della California, vicina all’Oceano Pacifico, e non lontano dalle montagne di San Gabriele. Non lontano si trova il deserto, e a circa due ore di macchina c’è il confine col Messico. Grazie alla sua posizione privilegiata geografica la città gode di un clima caratterizzato da inverni miti e da estati calde. E’ consigliabile visitarla durante tutto l’arco dell’anno, con particolare riferimento al periodo della Primavera, quando le temperature sono ideali e non eccessivamente calde. La città si estende su di un’area molto vasta ed è costituita da una zona centrale, quella di Downtown, in cui sono dislocate tutte le sue attività commerciali, finanziarie ed amministrative, e da spiagge famose come quella di Venice o di Santa Monica. Soltanto 110 anni fa Los Angeles era un piccolo centro chiamato El Pueblo de Nuestra Senora la Reina de Los Angeles, è diventata col passare degli anni una delle più grandi metropoli del mondo e una delle principali città degli Stati Uniti. Un importante contributo all’ingrandimento di Los Angeles hanno dato sia la favorevole posizione nei rapporti commerciali con la zona del Pacifico, sia la presenza di Hollywood, la capitale del cinema mondiale, che l’ha resa una meta molto appetita da attori, produttori, cantanti e personaggi dello spettacolo, attratti qui dalla varietà di paesaggi e anche dal clima ideale. La popolazione è multirazziale, ed è composta sia da bianchi che da neri con una forte presenza asiatica e latina. In questo grande mix di razze e di culture, spesso si sono avuti degli scontri in quanto molto forte è il divario nella qualità di vita delle persone. Spesso in città si passa dalle ville immerse nel verde di Beverly Hills a quartieri poveri nei quali regna la malavita e la disoccupazione. Questa città è sempre stata all’avanguardia in fatto di moda, di sport e di spettacolo. Los Angeles è molto interessante da visitare proprio in virtù del fatto che offre tante diverse possibilità con i suoi numerosi divertimenti ed attrazioni.L’area costiera dove sarebbe sorta Los Angeles venne abitata per millenni da popolazioni native, come i Tongva (o Gabrieleños), i Chumash e altri gruppi etnici, anche più antichi. Nel 1769, Gaspar de Portola guidò una spedizione nella California meridionale assieme ai francescani Junipero Serra e Juan Crespi. Portola chiamò un fiume che avevano scoperto “El Río de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles de Porciúncula”. Lungo il fiume, fratel Crespi aveva notato un luogo adatto per costruire una missione, ma nel 1771 fratel Serra ne fondò una a Whittier Narrows. Dopo un’inondazione nel 1776, la missione fu trasferita a San Gabriel.
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15° giorno – Los Angeles
Trattamento di solo pernottamento in hotel, giornata dedicata alla visita degli Universal Studios e di Hollywood con la famosa Rodeo Drive.
16° giorno – Los Angeles / Los Cabos
In mattinata trasferimento all’aeroporto, rilascio dell’auto e partenza con il volo American Airlines. Arrivo all’aeroporto di San Jose del Cabo, ritiro dei bagagli e trasferimento libero all’hotel Dreams Los Cabos. Sistemazione nelle due junior suite vista oceano prenotate e tempo a disposizione. Inizio del soggiorno balneare con trattamento di All Inclusive.
Hotel Dreams Los Cabos – www.dreams-los-cabos.com
Posizione: un’oasi di lusso e comfort, sulla spiaggia del Mar di Cortéz, in posizione ideale e strategica rispetto a tutti i punti di maggior interesse del celebre “corridoio del lusso”: è, infatti, equidistante, a 15 minuti, dall’aeroporto Internazionale di Los Cabos, da San Josè del Cabo ed da Cabo San Lucas. Gode di una magnifica, spettacolare ed amplissima spiaggia sabbiosa.
Struttura e camere: il resort ha 3 piscine (2 con bar interno), 6 ristoranti à la carte ed una serie spettacolare di balconi e terrazze con vista mozzafiato sul Mar di Cortéz e sul bellissimo e lussureggiante giardino tropicale. Tutte le camere sono suite di lusso, tutte hanno vista sul mare, sono finemente arredate. Tutte hanno le seguenti dotazioni di base: letto matrimoniale o 2 letti doppi, patio privato attrezzato, grande sala da bagno, TV satellitare, aria condizionata regolabile e ventilatori a pale, accappatoio e pantofole, telefono con linea diretta, macchina elettrica per caffè e tè, minibar con vino, birra, bevande, acqua e liquori di gran marca, ascensore a tutti i piani, servizio camere anche notturno, camere speciali per portatori di handicap. La più piccola ha superficie minima di oltre 60 mq:
– Junior Suite: spaziosissima con un letto matrimoniale o 2 letti doppi. Due ambienti separati, camera da letto e soggiorno, in una unica grande camera.
– Deluxe Junior Suite: con un letto matrimoniale o 2 letti doppi. Camera da letto separata e soggiorno.
– Honeymoon Suite: intima e romantica, dotata di una camera da letto matrimoniale, soggiorno separato, terrazzo attrezzato, Kitchenette, 2 TV satellitari, sala da bagno in marmo con bagno termale e doccia separata.
Ristoranti e bar: 6 ristoranti à la carte, bar e snack bar sono diffusi in tutto il resort. Dreams è il primo e solo deluxe resort a Los Cabos con servizio All-Inclusive 24 ore su 24.
Attività: è un paradiso del golf: a breve distanza si trovano 8 campi di alta categoria internazionale, progettati da di Jack Nicklaus, Pete Dye, Tom Weiskopf e Robert Trent Jones Jr. Punto di partenza ideale per le più belle escursioni della Baja California.
ATTENZIONE : BALNEABILITA’
In questa zona, causa forti correnti, il mare non presenta le stesse condizioni di balneabilità del versante caraibico. Non c’e’ servizio bagnino in spiaggia, pertanto la balneazione è a discrezione del cliente.
Il trattamento All Inclusive comprende:
– nessun uso di braccialetti e nessuna prenotazioni ai ristoranti
– Tutti i pasti e gli snack 24 ore su 24.
– Tutte le bevande alcoliche ed analcoliche senza limite.
– Sei ristoranti à la carte.
– Serate con party a tema.
– Bar con vista sull’oceano
– Grandi spettacoli d’intrattenimento.
– 3 piscine, di cui una per ragazzi e 2 bar acquatici.
– Enorme piscina con vista sul mar di Cortéz.
– Impianto termale professionale con palestra interamente attrezzata. Aerobica.
– Attività per ragazzi presso l’Explorer’s Club, con supervisione di adulti professionali.
– Servizo di concierge 24 ore su 24.
– Servizio con camerieri in piscina e sulla spiaggia.
Dal 17° al 25° giorno – Los Cabos
Trattamento di All Inclusive presso l’hotel, giornate dedicate ad attività balneari o visite di carattere personale.
26° giorno – Los Cabos / Mexico City / Parigi
Prima colazione, rilascio delle camere e a metà mattinata trasferimento libero in aeroporto. Partenza con il volo Aeromexico per Mexico City. Arrivo e proseguimento con il volo Air France per Parigi. Cena e pernottamento a bordo.
27° giorno – Parigi Charles De Gaulle / Torino
Arrivo e proseguimento per Torino. Fine dei servizi.
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